I luoghi

Il Festival quest’anno, nella sua prima parte, si snoda tra luoghi di incommensurabile bellezza paesaggistica e storica. Sono coinvolte le più importanti location turistiche, Tropea e Soverato, insieme a altri luoghi densi di storia e di fascino. Valorizzare il territorio calabrese attraverso gli eventi culturali è da sempre, infatti, una delle mission del festival. Assistere a eventi unici in luoghi altrettanto unici e talvolta poco conosciuti, arricchisce ulteriormente lo spettatore che vive un’esperienza dal valore multisensoriale.
Ecco le location della diciannovesima edizione:

POLITEAMA - Catanzaro

POLITEAMA
Catanzaro

Inaugurato nel 1998, il Complesso monumentale del San Giovanni sorge sull’area del Castello Normanno di Catanzaro, eretto nell’XI secolo da Roberto il Guiscardo e parzialmente distrutto nel Quattrocento. I materiali del castello furono utilizzati anche per l’edificazione della Chiesa dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista, sede di una delle più importanti confraternite della città.
Il Complesso è un prestigioso polo culturale ed espositivo, fra i più importanti dell’Italia Meridionale, grazie all’ampiezza dei restaurati spazi espositivi. Suggestiva la terrazza panoramica, dominata dalla torre del Castello, dalla quale si possono ammirare panorami mozzafiato. Di particolare interesse, quale spazio per ospitare concerti e spettacoli, il chiostro. Completa il tutto la cosiddetta “Catanzaro sotterranea”, il reticolo di cunicoli riportati alla luce proprio sotto l’intera area.

Complesso Monumentale “San Giovanni” - Catanzaro

Complesso Monumentale
“San Giovanni” Catanzaro

Il Politeama di Catanzaro è il più giovane tra i grandi teatri italiani.Progettato da Paolo Portoghesi, uno dei maestri dell’architettura contemporanea, il Teatro Lirico di Catanzaro (come ama definirlo il Maestro) è un edificio dalla struttura rigorosa e compatta, articolato nelle tre sezioni funzionali del foyer, della sala e della torre scenica e con un proliferare di richiami al mondo biologico e botanico, di elementi dell’architettura classica e frammenti di sperimentazioni avanguardistiche. Nella sua progettazione l’architetto si è attenuto alla tradizione del teatro classico italiano con il parterre che segue un movimento ondulatorio su una superficie quasi concava e il  palcoscenico che, con le sue ampie dimensioni e le sue dotazioni tecnologiche, consente lo svolgimento dei vari generi di spettacolo, dalla grande lirica alla sinfonica, dalla danza all’operetta, dalla prosa al musical. 

Arena teatro Comunale - Soverato

Arena teatro Comunale
Soverato

Definita la “Perla dello Ionio”, Soverato è tra le località turistiche più conosciute della Calabria. Le sue spiagge di sabbia finissima, l’acqua del mare limpida e cristallina, la presenza di una fauna marina eccezionale, custodita nella Baia dell’Ippocampo, fanno di questo centro poco distante da Catanzaro un paradiso per gli amanti delle vacanze estive. Alle bellezze naturalistiche si associa la presenza di tutta una serie di strutture legate al divertimento (stabilimenti balneari, discoteche, campi sportivi, luna park) e un lungomare ricco di attrattive. L’Arena del Teatro Comunale che ospiterà l’inaugurazione della XIX edizione del Festival è un moderno anfiteatro , poco distante dal lungomare e dal corso principale, capace di oltre 700 posti, tutti a sedere.

Anfiteatro del Porto - Tropea

Anfiteatro del Porto
Tropea

È, probabilmente, la località turistica calabrese più conosciuta al mondo. Tropea è incastonata nella bellissima Costa degli Dei e ogni angolo di questo borgo trasuda storia. Molto suggestivo è l’anfiteatro del Porto di Tropea che accoglierà uno degli eventi del Festival: l’infrangersi delle onde e la bellissima scenografia delle barche che entrano ed escono dalla marina, costituiscono uno sfondo straordinario per ogni genere di spettacolo.
Conosciuta, in particolare, per le sue spiagge di sabbia fine e le acque limpide del mare, la cittadina è caratterizzata da un labirinto di stradine e piazze costeggiate da edifici degni di essere visitati. Tra questi la Cattedrale normanna, la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Santa Maria della Neve. Un simbolo di Tropea è il Monastero di Santa Maria dell’Isola, costruito nel VII secolo, che si erge su una formazione rocciosa in mezzo al mare, facilmente osservabile dalle balconate panoramiche che caratterizzano il centro storico.

Palazzo marchese di Francia - Santa Caterina dello Ionio

Palazzo marchese
di Francia
Santa Caterina
dello Ionio

È il chiostro del Palazzo Marchese di Francia, a Santa Caterina dello Ionio, ad accogliere uno degli eventi inseriti nel cartellone della XIX edizione del Festival d’autunno. Signorile ed elegante, risale ai primi anni del ‘700. Il palazzo possiede uno splendido cortile interno, molto suggestivo, sede del concerto, mentre al suo interno si trovano gli splendidi saloni del piano nobile e, a piano terra, il frantoio, la sartoria e altre botteghe che nel passato rendevano il palazzo assolutamente autonomo per i propri fabbisogni. L’edificio è uno dei tanti antichi e di pregio del caratteristico borgo che sorge a 6 chilometri dal mare. Tra quelli di grande valenza storico-religiosa, ricordiamo la Chiesa del Rosario, edificata nel ‘600, che conserva al suo interno una pala dipinta ad olio e incorniciata da marmo policromo che risale alla prima metà del sec. XVII. A seguire la Chiesa di Santa Caterina, risalente al XIII secolo ed eretta dal popolo in onore di Santa Caterina di Alessandria, la quale liberò il Paese dagli invasori saraceni. La chiesa presenta una base a croce latina, al suo interno conserva un altare di S. Francesco d’Assisi ed un quadro del Santo dipinto da Luigi Beltrone, entrambi di notevole pregio artistico. Ma il centro storico di Santa Caterina, ricco di stradine e vicoli stretti dove gli edifici sorgono vicinissimi tra loro, regala panorami naturali mozzafiato, con lo sguardo che si perde verso il mare ma che scorge le alture verdi delle Serre, considerata la posizione strategica di questo borgo “tra cielo e terra, montagna e mare”.

Grangia “Sant’Anna” – Montauro

Grangia “Sant’Anna”
Montauro

Risale addirittura al 1114 la costruzione della Grangia di Montauro, annessa alla Certosa di Serra San Bruno, sotto il controllo dell’ordine Cistercense. La sua realizzazione avvenne a seguito “delle donazioni del Conte Ruggero il Nomanno ai certosini di Serra San Bruno, grazie alle quali si decise – scrive lo storico Buonfiglio – di articolare l’organizzazione agricola del territorio attraverso una serie di strutture capillari”. La leggenda racconta che qui trascorse parte degli ultimi anni di vita anche san Bruno. L’edificio si erge su un colle e fu costruito come una fortificazione, a pianta rettangolare, con quattro torri d’avvistamento agli angoli. Nel 1783 un forte terremoto rase quasi completamente al suolo la Grangia anche se le sue rovine, dopo gli scavi archeologici e alcuni interventi di restauro, restano tuttora visibili, rendendo questo luogo davvero incantevole. Il borgo di Montauro custodisce, poi, una serie di palazzi gentilizi che ne rappresentano l’antica grandezza e che si possono ammirare per tutto il centro storico.

Parco archeologico “Gianmartino” - Tiriolo

Parco archeologico “Gianmartino”
Tiriolo

Tiriolo sorge nel cuore della Magna Graecia e oltre a essere un luogo dai panorami straordinari visto che, dalle sue alture, si scorgono sia il mar Ionio che il Tirreno, è un centro in cui, costanti sono i ritrovamenti di reperti antichissimi, che ne testimoniano la sua storia millenaria. Il Festival ospiterà un evento nell’area del Parco archeologico “Gianmartino”, inaugurato nel 2016, sede tra gli altri , del palazzo di Alcinoo, re dei Feaci, decantato da Omero nell’Odissea. L’area era già nota, dal punto di vista archeologico, per il ritrovamento della tavola bronzea contenente il testo del Senatus Consultum De Bacchanalibus (186 a.C.), con il quale il Senato romano aboliva i culti orgiastici in onore di Bacco. Le ultime campagne di scavo hanno permesso di recuperare delle strutture riferibili ad un grande edificio con splendide decorazioni e molto ben conservato, del quale sono stati riportati alla luce 120 metri quadrati di superficie, databile intorno al IV-III secolo a.C. Le ultime campagne di scavo hanno permesso di recuperare delle strutture riferibili a un grande edificio con splendide decorazioni e molto ben conservato, del quale sono stati riportati alla luce 120 metri quadrati di superficie, databile intorno al IV-III secolo a.C. L’edificio è stato chiamato “Palazzo dei delfini”. Tra i ritrovamenti anche i resti di una tomba, alcune monete e produzioni artigianali. Il borgo di Tiriolo è poi famoso per le sue botteghe tessili in cui, ancora oggi, si producano gli originali “vancali”.